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23 Novembre 2010 - 57° ANNIVERSARIO DELL'APERTURA DI VILLA FAVORITA RESINA

Ci sembra doveroso e cordiale da parte nostra ricordare questa data. Abbiamo pensato di farlo riportando integralmente una lettera aperta a JUVENILIA, spedita da un giovane allievo dell'epoca, che per motivi di privacy non indicheremo.
Essa più che una lettera è un inno di Lode al Giornalino Juvenilia e rappresenta un'esaltazione della vita collegiale attraverso l'espressione di essa con una dovizia di puri e genuini sentimenti che anche oggi sembrano attuali.

Buona ricorrenza a tutti
Coordinamento ex Allievi Villa Favorita

22 Novembre 1953

Domenica, S. Cecilia, si è radunato per la prima volta il Capitolo della Casa sotto la Presidenza del Direttore Sac. Luigi Alessi. Presenti: Don Nicola Stanziani, Prefetto; don Pasquale Voci, Catechista; e Gaetano Tristano, Consigliere.
Nella Casa sono presenti gli Assistenti: don Pietro Sessa e don Massaro Pasquale, e sign. Tardio; le suore Figlie di Maria Ausiliatrice: suor Rosina, suor Ortensia, suor Maria, suor Antonietta e suor Giuseppina, quest'ultima molte volte in cronaca della casa per la preparazione dei ragazzi alla Prima Comunione.

Arrivano i primi 72 allievi di IV e V elementare e della 1° e 2° Media, sono tutti vincitori del CONCORSO PER CENTOCINQUANTA POSTI IN COLLEGIO, indetto dall'O.N.A.O.M.C.E. (via Napoli, 42-ROMA) per ragazzi compresi tra gli 8 ed i 14 anni di età.
"I vincitori del concorso saranno ricoverati nel Collegio di villa Favorita in Resina (Napoli). La regale Villa Favorita che fu già residenza estiva dei Borboni, sorge in una delle zone più salubri ed incantevoli del Golfo di Napoli... Gli allievi godranno di un trattamento proprio, dignitoso e distinto. Indosseranno un'uniforme che somiglia a quella degli allievi dei Collegi Militari. ... Le domande devono pervenire al Ministero della Difesa entro il 20 ottobre." (dal frontespizio del bando di concorso dell'epoca).
I 72 baldi ragazzotti, si presentarono sin dal mattino, accompagnati dai familiari con valigie dell'epoca cui dovevano contenere tassativamente il seguente corredo, anche usato: un abito di qualsiasi forma o stoffa, un pantalone di qualsiasi forma o stoffa, 2 paia di scarpe nuove, un paia di pantofole, un paio di scarpe per il gioco del calcio, un paio di scarpette di gomma per ginnastica, 2 pigiama, 2 camicie, 6 maglie (3 estive e 3 invernali), 4 paia di mutande, 10 paia di calze (di cui 3 color avana), 10 fazzoletti, pettine, forbici e spazzolino da denti, spazzole per panni, scarpe e cappelli e sacchetto per biancheria.
L'opera (ONAOMCE), invece forniva il seguente corredo: cappotto di castorino Kaki, divisa e basco diagonalino kaki, scarpe basse color marrone, due camicie e due cravatte di popelin kaki, due paia di guanti bianchi (divisa per uscita); cappotto di panno kaki, 2 pantaloni di panno e 2 maglioni color kaki, 2 pantaloni di tela e due camicie color kaki, basco, maglietta e calzoncini per la ginnastica, maglietta e calzoncini per il gioco del calcio, tovaglia (divisa per l’interno).
Si sentirono sicuramente tutti spaesati, in una struttura così grande, ma timidamente si accostavano ai compagni per conoscersi, per scambiare le prime impressioni e chiedere la provenienza. Si racconta che qualcuno stentava a comprendere e parlare la lingua italiana, abituati allora ad esprimersi in stretto vernacolo della regione. (n.d.r.)
Tutto il resto la cronaca non può raccontarlo, perché è rimasto impresso nella Vostra e nella nostra mente e soprattutto nei nostri cuori.

AUGURI!!! AUGURI!!!!! AUGURI!!!
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